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Aggressione fascista all'avv. Bergamo e arresto di Baroncini

3 Aprile 1922

Schede

Al termine del processo nel quale due fascisti, imputati di lesioni e porto d'armi, sono stati condannati ad alcuni mesi di carcere, l'avv. Mario Bergamo, sostenitore dell'accusa, è oggetto di un pestaggio da parte di una squadra d'azione. Rimane coinvolto anche il sostituto procuratore Mario Neri.
L'avv. Bergamo, repubblicano, autore di una dura requisitoria contro i metodi violenti degli squadristi, era stato uno dei fondatori del primo Fascio bolognese. Come istigatore delle violenze che in questo periodo dilagano nelle campagne della provincia e delle aggressioni ai pubblici funzionari ostili al fascismo, viene arrestato Gino Baroncini, uno dei leader più in vista del fascio bolognese.
La federazione provinciale fascista, di cui Baroncini è segretario, indice una grande manifestazione di protesta, coinvolgendo le squadre ferraresi di Balbo.
Il 30 aprile una imponente adunata a Bologna di ventimila fascisti “silenziosi operanti” suscitano l'ammirazione di Mussolini: “ancora una volta la grassa, la vecchia e la sempre adorabile Bologna insegna!”.

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