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Altaseta

Via Altaseta

Strada

Schede

Da via Saragozza a via Capramozza.
Prima documentazione dell'odonimo: 1692 (Altaseta).

L’assegnazione del nome Altaseta a questa via è probabilmente frutto di un errore. Infatti nel XVI e XVIII questa via veniva descritta come Belvedere di Saragozza, mentre Altaseta veniva riservata per l’attuale vicina via Palestro.
Un cartografo del XVII secolo invertì i nomi delle due vie. Questo errore fu riportato in una pianta settecentesca usata poi come base documentaria per la riforma toponomastica napoleonica del 1801. Con questa venne così ufficializzata Altaseta per questa via e Belvedere di Saragozza per via Palestro.
Non semplice l’interpretazione del significato di Altaseta. Quasi tutti coloro che investigarono su questo odonimo furono concordi nel legarlo alla seta e alla sua lavorazione che sarebbe avvenuta in questa via.
Ciò che genera incertezza è l’aggettivo alta.
Vi fu chi affermò che alta si riferiva alla posizione della via, orientata verso il monte; altri che dissero che alto era il prezzo della seta, da cui il nome della via; altri ancora sul metodo di lavorazione della seta o sulla provenienza dalla collina dei bozzoli.
Si può qui azzardare una ulteriore ipotesi.
La prima fase di lavorazione dei bozzoli consiste nell'uccisione del baco dentro al bozzolo (se il baco diventa farfalla rompe il bozzolo rovinando il filo di seta grezza in maniera irreparabile). Questo avviene "cuocendo" il bozzolo mediante un processo detto stufatura, dopo di chè i bozzoli vengono dipanati immergendoli in acqua quasi bollente, il che facilita l'individuazione e la separazione dei capi dei fili, con l'uso di apposite caldaie o caldiere o caldare, come venivano chiamate a Lucca. Il riferimento a Lucca non è casuale. la lavorazione della seta fu introdotta a Bologna da Bolognino di Borghesano da Lucca, che fu uno dei tanti fuoriusciti da quella città dopo che fu devastata nel 1314 da Uguccione della Faggiola, signore di Pisa. A Lucca la tiratura (o trattura) dei fili dai bozzoli avveniva con due metodi: uno detto della caldara bassa, che garantiva una buona qualità, ma richiedeva maggiore perizia, ed un altro detto della caldara alta, che garantiva una produttività tre volte superiore. L'ipotesi è quindi che alta sia da riferire al metodo di trattura del filato da seta, per la produzione di seta grezza, prima che questa venisse sottoposta al processo di torcitura e filatura.

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